Sergio Labate

la virtù democratica

Un rimedio al populismo

La manipolazione della sovra­nità popolare e il declino del­la democrazia

Che le democrazie moderne siano in crisi, è una delle tesi più ripetute e più vuote del nostro tem­po. Queste pagine non vogliono negarne la possi­bilità, ma cercare di fare un passo oltre.

La democrazia, infatti, non può essere la causa di tutti i mali. Essa è piuttosto diventata il capro espiatorio contro cui scaricare una insofferenza diffusa: quella delle élite verso il consenso diffuso delle masse e quella delle classi disagiate nei con­fronti della politica, in cui non riconoscono più un orizzonte di emancipazione ma uno strumento di legittimazione delle disuguaglianze.

Si tratta allora di tornare a pensare i pregi della democrazia rappresentativa, riconoscendo che essa non è solo parte del problema ma è soprattutto parte della soluzione.

Per ritrovare il senso della democrazia è però ne­cessario riconoscerne le ambiguità originarie e, soprattutto, non cedere alla tentazione di imma­ginare che le sue debolezze attuali siano fondate soltanto su difetti funzionali.

La crisi costitutiva della democrazia è piuttosto connessa con il modo in cui sulla scena politica vengono rappresentate le virtù civili, il legame spezzato tra governanti e governati.

Obiettivo di questo libro è tornare a credere che la democrazia non sia ciò di cui liberarci, ma ciò che, con tutti i suoi limiti, può ancora salvarci.

Sergio Labate

Sergio Labate insegna Filosofia teoretica presso l’Università di Macerata. Tra le tante pubblicazioni, si segnalano i volumi: La regola della speranza. Dialettiche dello sperare (2012) e – insieme a Paul Ginsborg – Passioni e politica (2016)”.