Camillo Pellegrino

Del concetto poetico

A cura di Bernardo De Luca

Crocevia tra due modi di intendere e scrivere la poesia lirica, il dialogo Del concetto poetico di Camillo Pellegrino si presenta come un prezioso documento della poetica a cavallo tra Manierismo e Barocco. Scritta negli ultimissimi anni del XVI secolo, l’operetta è anche testimonianza di una fervida stagione della cultura meridionale.

L’autore era stato infatti colui che aveva suscitato la prima vera e propria polemica letteraria dell’età moderna, cioè la querelle tra i sostenitori di Ariosto e quelli di Tasso scatenata dal dialogo Il Carrafa, o vero dell’epica poesia (1584). Nel Concetto poetico, invece, Pellegrino pone le basi per una poesia non piú legata al modello petrarchesco, ma incentrata sull’espressione ingegnosa e arguta del poeta, anticipando temi che saranno propri dell’estetica barocca. Non a caso, tra i personaggi figura un giovanissimo Giovan Battista Marino che non solo propone una rilettura di classiche liriche in chiave “concettosa”, ma anticipa alcune tecniche tipicamente mariniste: fra tutte, quella del “furto” letterario.

Inedito fino al 1898, il dialogo viene ora proposto in una nuova edizione corredata di ampie note esplicative.

Camillo Pellegrino

(Capua 1527-1603), primicerio (cioè canonico reggente) della Cattedrale di Capua, insieme a Giovan Battista Attendolo e Benedetto Dell’Uva formò un gruppo di rimatori capuani che rinnovò la grammatica petrarchista in chiave manierista. Oltre ad essere autore di liriche e capitoli in terza rima, fu soprattutto raffinato teorico letterario.