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Storica National Geographic del 21/08/2021
Matteo Dalena -
Alias (il manifesto) del 26/07/2021
Maria Pellegrini -
9 Colonne del 19/07/2021
Paolo Pagliaro -
Letture.org [intervista all'autore] del 30/06/2021
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La Sicilia del 26/06/2021
Pasquale Almirante
Le cause che portarono al collasso di una civiltà tra invasioni, corruzione e fragilità delle istituzioni.
Ridotto a una piccola parte della sua precedente estensione, l’Impero romano d’Occidente, diviso dall’Oriente da fratture sempre più rilevanti, confidava ormai per la sua sopravvivenza su truppe germaniche mercenarie, potenzialmente agguerrite, ma fedeli in prima istanza ai loro comandanti. Odoacre, che governò l’Italia con il titolo di re e riconobbe, a partire dal 476, l’autorità suprema ed esclusiva dell’imperatore di Costantinopoli, era uno di questi. Fu lui a deporre Romolo Augustolo nel 476, ultimo atto di una serie di eventi, in alcuni casi drammatici, che scandirono la caduta di Roma a partire dalla fine del IV secolo d.C. Questo libro racconta la crisi politica, economica e militare, che investì l’Impero romano d’Occidente nel V secolo sino alla sua caduta “silenziosa” nel 476, ultimo anno della più grande potenza del mondo antico.
Arnaldo Marcone insegna Storia romana nell’Università degli Studi «Roma Tre». I suoi interessi di ricerca riguardano prevalentemente la Tarda Antichità, la storia economica e sociale, la storia del pensiero politico e la storia della storiografia moderna sul mondo antico. Fa parte della direzione della «Rivista Storica Italiana».