Melchiorre Cesarotti

Le poesie di Ossian

Il volume appartiene alle serie marrone dei “Diamanti”, dedicata alle grandi traduzioni dei classici. Viene qui riproposta l’edizione delle Poesie di Ossian, antico poeta celtico comparsa nelle Opere pubblicate a Pisa nel 1801. L’originale inglese, in prosa, era stato pubblicato a Londra con titolo Fingal, ad opera di James Macpherson, il quale presentò l’opera al pubblico come traduzione di antichi testi gaelici di nuova scoperta, scritti da Ossian, bardo paragonato a un Omero del Nord (benchè ancora oggi in Italia l’opinione più diffusa è che questri scritti siano un falso storico).

L’interesse di Cesarotti per la poesia ossianica, è legata alla querelle sulla presunta superiorità degli antichi e la loro imitazione pedissequa: schierandosi a favore dei moderni, Cesarotti individua in Ossian un primitivo che può scardinare il canone letterario epico, introdurre neologismi, e fondere o inventare nuovi generi. Come sottolinea il curatore, gli studi su quest’opera inducono a pensare che “Ossian sia stata un’esperienza da attraversare (…) per un’intera generazione di poeti”.