Saverio Ricci

Il sommo Inquisitore. Giulio Antonio Santori tra autobiografia e storia (1532-1602)

L’ampio profilo che qui si presenta al lettore, simbolicamente invitato a entrare nelle pagine che lo compongono sotto lo sguardo severo ritratto in copertina, appartiene a un personaggio forse non universalmente noto, eppure di primissimo piano nella storia della Chiesa e della vita politica e spirituale del Cinquecento: Giulio Antonio Santori (1532-1602). Egli fu tra i maggiori responsabili del Santo Uffizio della Inquisizione, e dei più clamorosi processi condotti contro personalità accusate di eresia, come il cardinale Giovanni Morone, i filosofi Giordano Bruno e Tommaso Campanella, e un sovrano quale Enrico IV di Francia. Ricerche condotte su documenti in gran parte inediti e spesso poco noti, o solo recentemente illuminati, consentono ora di proporre una prima ricostruzione della sua singolare e finanche avventurosa biografia.
Santori si formò negli uffici inquisitoriali di Caserta e di Napoli in anni molto difficili, tenendo testa, fra l’altro, alla rivolta contro l’Inquisizione scoppiata a Napoli nel 1564. Instancabile cacciatore di eretici, ne fu talvolta egli stesso “perseguitato”, ricevendo avvertimenti minacciosi, imboscate, ritorsioni, fino al punto di essere accusato di partecipazione a un complotto ordito per avvelenare papa Pio IV. Riconosciuto innocente e riabilitato, Santori fu avviato a brillante carriera, che lo avrebbe portato, sotto Pio V, alla dignità cardinalizia. Mente e motore principale del Santo Uffizio per lunghi decenni, Santori fu al centro della vita della curia romana, e candidato per ben quattro volte, senza mai riuscire, al soglio pontificio. Pertanto, la sua biografia non costituisce solo un contributo essenziale alla storia della Inquisizione in Italia, ma una chiave d’accesso ai “segreti” e agli scontri interni alla corte papale, riguardando grandi questioni e momenti, come la politica internazionale della Chiesa, il suo atteggiamento verso gli ebrei e il problema connesso dell’usura, il controllo della vita intellettuale e di quella religiosa.
Non solo, dunque, biografia di un personaggio discusso, ma insieme punto d’osservazione privilegiata della Roma dei papi e dell’Europa del Cinquecento.

Saverio Ricci

Saverio Ricci insegna Storia della filosofia nella Università della Tuscia, e si occupa di storia del pensiero filosofico, politico e scientifico tra XVI e XVII sec. È autore di numerosi saggi tra cui, per la S.E.: Giordano Bruno nell’Euopa del Cinquecento (2000), Inquisitori, censori, filosofi sullo scenario ella Controriforma (2008).