Angelo Poliziano

Due poemetti latini

L’Elegia a Bartolomeo Fonzio e l’Epicedio di Albiera degli Albizi, composti entrambi verso la fine del 1473, sono le prime grandi prove poetiche di Angelo Poliziano, e si collocano tra i prodotti piú significativi della letteratura umanistica del secondo Quattrocento. Appartengono a due generi poetici fra i piú frequentati dagli umanisti (l’epistola in versi e l’eulogium funebre), che Poliziano rinnova e rivitalizza dall’interno, sulla scorta delle da poco riscoperte Silvae di Stazio, alle quali si avvicinano sia per le dimensioni, sia per l’andamento “mosso” e strutturalmente frastagliato, sia per il gusto del peregrino dettaglio erudito e del preziosismo stilistico. I due testi rivelano anche il ruolo politico da Poliziano svolto, con le sue opere, a sostegno della Firenze medicea. L’Elegia e l’Epicedio, ad onta del loro rilievo letterario e storico-culturale, non avevano fino ad oggi ricevuto adeguate cure filologiche ed esegetiche. Questa è la prima edizione criticamente fondata dei due componimenti, pubblicati con il corredo di un’elegante versione semiritmica e di un accurato commentario erudito; completano il volume un’ampia Introduzione e una dettagliata Nota ai testi, che ricostruisce la loro storia redazionale. L’edizione limitata di 999 esemplari singolarmente numerati è un gioiello editoriale, a pagine chiuse, sia per l’eleganza della forma che per la cura del contenuto.