Aldo Venturelli, Ernst Behler

Friedrich Nietzsche

Teorico del superuomo e della volontà di potenza, padre spirituale del nazismo, esaltato sacerdote dell’irrazionale e di ogni impulso dionisiaco, araldo della “morte di Dio”: queste e altre letture mitizzanti sono state condotte, e vulgate, del filosofo che forse più di ogni altro ha inciso sulla cultura novecentesca, Friedrich Nietzsche (1844-1900). Soltanto di recente, dagli anni Settanta in poi, si è tentato di definirne criticamente il pensiero su altre basi, a partire da un nuovo approccio, filologicamente accertato, alle sue opere (in edizione critica nel 1980), proprio allo scopo di sgombrare il campo da equivoci, distorsioni e strumentalizzazioni.
In un quadro, dunque, di rinnovato interesse si colloca anche il presente volume, che mette a frutto tanto i più recenti studi (francesi, americani, tedeschi, italiani, ecc.) in materia, quanto la citata edizione critica, fondamentale per accedere ai testi nella loro lezione autentica. In queste pagine, la ricostruzione delle vicende biografiche di Nietzsche (l’infanzia e l’adolescenza, l’insegnamento all’Università di Basilea, dove per dieci anni tenne la cattedra di Filologia classica, le peregrinazioni tra Svizzera, Francia e Italia, la difficile, quotidiana convivenza con la malattia, fino al crollo psichico, intervenuto nel gennaio 1889) procede di pari passo con la puntuale analisi dei suoi scritti, con maggiore attenzione per i più importanti (La nascita della tragedia, Così parlò Zarathustra, Al di là del bene e del male, La volontà di potenza, ecc.), ma senza dimenticare i “minori” (Aurora, Ecce homo, L’Anticristo, ecc.).
Ne risulta uno stimolante e leggibilissimo libro, il cui obiettivo è, secondo le parole degli autori, «fornire una prima introduzione a Nietzsche quanto più possibile priva di infondati e convenzionali pregiudizi, in grado invece di accostare il lettore a una considerazione attenta e storicamente fondata della sua vita e delle sue opere».