Pio Magenta

Gli epigrammi di Marziale

Sappiamo che l’ombra dello scandalo disturbava già nei tempi antichi l’approccio all’opera di Marziale, farcita di termini espliciti e allusioni oscene da capo a coda. Nessun alto genere più della satira, oltretutto, irritava i canoni etici ed estetici in auge all’epoca della traduzione del barone Magenta (Pavia, 1771-1844).Aggirando sapientemente gli ostacoli delle oscenità con soluzioni abili ed eleganti Magenta traduttore non soffre complessi di inferiorità neppure rispetto al modello originale e colma così, dopo secoli, una lacuna nel panorama editoriale italiano offrendo l’opera di Marziale a platee nuove e allargate.