Giorgio Ieranò

Il ventennio conformista

Le banalità storiografiche sul “sangue dei vinti” e sui “ragazzi di Salò”, le riabilitazioni postume del fascismo (e persino della congiura di Catilina o della dittatura di Pinochet), le riscritture ferocemente anti-unitarie del Risorgimento. Ma anche l’attacco al posto fisso, il dogma della flessibilità, la critica allo statalismo, il disprezzo per gli impiegati pubblici “fannulloni”, per i giovani “bamboccioni”, e poi la retorica del “fare”, il culto della managerialità. E ancora l’esaltazione del “politicamente scorretto”, le pose guascone e ribalde in opposizione al presunto buonismo imperante, il fastidio per il “culturame”, la moda neocattolica, per cui anche chi già s’incaglia sul “Rosa, rosae” piange di nostalgia per la messa in latino. Con una scrittura veloce e coinvolgente, Giorgio Ieranò offre il repertorio ironico, ma puntualmente documentato, dei tic ideologici che hanno imperversato nell’ultimo ventennio, durante i tempi non sempre gloriosi della Seconda Repubblica, invitandoci a fare i conti con la sua ingombrante eredità

Giorgio Ieranò

Giorgio Ieranò insegna Storia del teatro greco all’Università degli Studi di Trento. Per la Salerno Editrice ha pubblicato La tragedia greca. Origini, storia, rinascite, 2010.