Poeta, professore, filologo, uomo pubblico dell’Italia risorgimentale, Carducci resta ancora oggi un personaggio più frainteso che letto.
Il libro indaga il rapporto tra la sua indole rivoluzionaria, sdegnosa e solitaria e la società di transizione tra Ottocento e Novecento, che egli visse e interpretò in tutte le sue più laceranti contraddizioni. Lontano dagli stereotipi critici che l’hanno appiattito e museificato, a partire dalle antologie scolastiche, e passata la “sbornia” delle celebrazioni per il centenario dalla sua morte, l’autore restituisce in queste pagine il profilo di un poeta sfaccettato e inquieto, notturno e umbratile, irriducibilmente anarchico e libertario, e sempre attuale in quanto fieramente inattuale: un poeta europeo, unico tra i nostri scrittori dell’epoca a essere tradotto subito in diverse lingue, fu preferito come premio Nobel a nomi quali Mark Twain e Rainer Maria Rilke.

Francesco Benozzo

Francesco Benozzo insegna Filologia romanza all’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo, Il giro del mondo in ottanta saggi, Roma, 2015.