Alfredo Capone
Giovanni Amendola
- Casa editrice: Collane
- Collana: Profili, 58
- Presentazione di Giorgio Napolitano
- In libreria dal 01/10/2013
- ISBN: 9788884028822
- Soggetti: Filosofia, pensiero politico, religione. Saggistica storica e critica, Storia contemporanea. Ricerca storica
- pp. 440 - disponibile anche in ebook
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Indice dei Libri del mese del 08/04/2014
Angiolo Bandinelli -
Stampa del 22/03/2014
Bruno Quaranta -
Repubblica-Napoli del 15/03/2014
Apollonia Striano -
Conquiste del lavoro del 03/02/2014
Fabio Ranucci -
Libero del 12/01/2014
Maurizio Schoepflin -
Nazione del 03/01/2014
Antonio Patuelli -
Giornale del 28/12/2013
Giampietro Berti -
Voce Repubblicana del 28/12/2013
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Foglio del 21/12/2013
Michele Magno -
Repubblica del 16/12/2013
Lucio Villari -
Sole 24 ore del 08/12/2013
Cesare De Michelis -
Messaggero del 23/11/2013
Corrado Ocone -
Mattino del 15/11/2013
Corrado Ocone -
Asca del 26/10/2013
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Corriere della Sera del 25/10/2013
Antonio Carioti
Attraverso una attenta ricostruzione della vita e della filosofia di Giovanni Amendola, Alfredo Capone fornisce la chiave per indagarne il pensiero politico, che assume la democrazia liberale moderna fondata sul superamento del principio individualistico del liberalismo classico e su una concezione della religione come cristianesimo filosofico e aconfessionale. La democrazia politica di Amendola trova le sue origini nel radicalismo risorgimentale, nel cui solco egli colloca il riformismo del Partito socialista al quale aderì adolescente. Attraverso l’analisi del suo pensiero e delle sue vicende politico-biografiche, come l’esperienza della guerra – che mise a nudo le sue illusioni interventiste e il suo sogno di una “Grande politica nazionale” – l’autore mette in luce la svolta in senso radicale della sua concezione della democrazia, che si fonda sulla presa d’atto della catastrofe irreversibile della classe dirigente italiana nel suo insieme. Giovanni Amendola segna la linea di non ritorno dell’Italia liberale e laica del Risorgimento e l’inizio dell’Italia dei partiti di massa. Deve la sua “sfortuna” storiografica, secondo l’autore, alla struttura del sistema politico italiano, i cui conflitti trovano sempre una ricomposizione sulla frontiera del populismo, del consociativismo e dunque nel rifiuto della democrazia liberale europea di cui il nostro fu il massimo esponente nell’Italia contemporanea e per molti aspetti, il fondatore.
Alfredo Capone è membro del comitato scientifico della Società Genealogica italiana, ha insegnato Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Roma Tre.