Alfredo Capone

Giovanni Amendola

Attraverso una attenta ricostruzione della vita e della filosofia di Giovanni Amendola,  Alfredo Capone fornisce la chiave per indagarne il pensiero politico, che assume la democrazia liberale moderna fondata  sul superamento del principio individualistico del liberalismo classico e su una concezione della religione come cristianesimo  filosofico e aconfessionale. La democrazia politica di Amendola  trova le sue origini nel radicalismo risorgimentale,  nel cui solco egli  colloca  il riformismo  del Partito socialista  al quale  aderì adolescente. Attraverso l’analisi del suo pensiero e delle sue vicende politico-biografiche, come l’esperienza della guerra – che mise a nudo  le sue illusioni interventiste e il suo sogno di una  “Grande politica nazionale” – l’autore mette in luce la svolta in senso radicale della sua concezione della democrazia, che si fonda sulla presa d’atto della catastrofe irreversibile della classe dirigente  italiana nel suo insieme. Giovanni Amendola segna la linea di non ritorno dell’Italia liberale e laica del Risorgimento e l’inizio dell’Italia dei partiti di massa. Deve la sua “sfortuna” storiografica, secondo l’autore,  alla struttura del sistema politico italiano, i cui conflitti trovano sempre una ricomposizione  sulla  frontiera del  populismo, del consociativismo  e dunque nel rifiuto della democrazia liberale europea di cui il nostro fu il massimo esponente nell’Italia contemporanea  e per molti aspetti, il  fondatore.

Alfredo Capone

Alfredo Capone è membro del comitato scientifico della Società Genealogica italiana, ha insegnato Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Roma Tre.