Giovanni Marginesu

Il costo del Partenone

Appalti e affari dell’arte greca

Il Partenone, il più celebrato dei templi greci, costruito sull’Acropoli nel V secolo a.C. in onore di Atena, custodiva una statua colossale della dea in oro e avorio, simbolo dell’egemonia della città sull’Egeo. Ma quanto costò alle casse pubbliche un’opera del genere? Un’ipotesi è che tempio e statua richiedessero 9.000.000 di dracme d’argento.  Era quanto occorreva per retribuire una giornata di lavoro di 9 milioni di operai specializzati, o quanto bastava per allestire una flotta imperiale di 1500 triremi.

La spesa enorme fece scandalo e innescò una polemica su costi e benefici. Con l’ispiratore del progetto, il grande Pericle, finì sotto accusa la gestione democratica di Atene. Eppure, nel parossismo della vicenda, si nascondeva una verità scomoda: la complicità dell’arte con uno degli aspetti più inesplorati del mondo greco, quello economico-materiale.

Aprendo questo libro il lettore ripercorrerà le tappe di un percorso nell’arte attraverso i retroscena economici dei meccanismi di produzione. Avrà l’impressione di scoprire relazioni pericolose, perché, a partire dall’Acropoli di Atene, dietro l’esperienza della perfezione si cela una delle piú seducenti forme assunte dal denaro nel corso dei secoli: quella dell’arte.

Giovanni Marginesu

è professore di Storia greca all’Università di Sassari. Ha svolto i suoi studi all’Università di Pisa e presso la Scuola archeologica italiana di Atene. Tra i suoi ultimi libri: Gli epistati dell’Acropoli. Edilizia sacra nella città di Pericle (Atene-Paestum 2010); Callia l’ateniese. Metamorfosi di un’élite (Stuttgart 2016). Guida un gruppo di ricerca sui costi dell’arte e ha curato di recente la raccolta a più voci Studi sull’economia delle ‘technai’ in Grecia dall’età arcaica all’Ellenismo (Atene 2018).