Alessandro Roccati

Introduzione allo studio dell’egiziano

Questo profilo della “lingua egizia” si propone di delineare la struttura dell’egiziano quale appare a un criterio interpretativo attuale, in funzione di un processo storico che non dimentichi le vicende linguistiche dell’intero Oriente mediterraneo. La lingua presentata in questo lavoro si identifica con quella che fu lungamente scritta mediante la grafia geroglifica, e che costituiva il sistema “sacro”, contrapposto a quello “utilitario” (lo ieratico, che adotta forme non figurate per i segni). La lingua egizia distinse tendenzialmente due fasi: quella egiziana, che diede origine alla scrittura, all’inizio del III millennio a.C., e quella neoegiziana, che subentrò parzialmente verso la seconda metà del II millennio a.C. Delle due, solo il neoegiziano presenta spiccate affinità con altre lingue storiche del Mediterraneo orientale (tra cui il greco); l’egiziano invece non ha ancora raggiunto una definizione concorde e soddisfacente tra gli studiosi ed è più complesso identificare le sue connessioni con altre lingue prossime. È questo uno dei motivi principali di interesse del suo studio, quale testimonianza di un processo del pensiero umano.

Alessandro Roccati

Alessandro Roccati (Torino 1941) Attualmente insegna Egittologia nell’Università di Torino. Ha insegnato anche nelle università di Genova, Milano, Ginevra e Parigi.