Carlo Vecce

La biblioteca perduta

I libri di Leonardo

Una biblioteca racconta molte storie: anche quella di se stessa e di chi l’ha costituita nel tempo di una vita o di molte vite. Una biblioteca può essere come un autoritratto, un’autobiografia. In quella in cui stiamo per entrare, però, gli scaffali sono vuoti. I suoi libri sono scomparsi, la biblioteca è andata dispersa, perduta. Non ne sapremmo nulla, se il loro lettore non avesse registrato nei suoi quaderni il diario giornaliero di un ininterrotto dialogo con quei testi. E quel lettore era Leonardo da Vinci. A torto considerato «omo sanza lettere», Leonardo dedicò una parte importante della propria attività intellettuale alla parola scritta. In un appassionante percorso a ritroso, la ricostruzione della sua biblioteca ne rivela il forte radicamento nella cultura del suo tempo e la proiezione verso nuovi orizzonti di modernità.

Carlo Vecce

CARLO VECCE, filologo e studioso del Rinascimento, insegna presso l’Università di Napoli «L’Orientale». Tra le sue ultime pubblicazioni, Piccola storia della letteratura italiana (Napoli 2009), Le battaglie di Leonardo (Firenze 2012), Leonardo: favole