Pochi giorni prima della proclamazione del Regno d’Italia, moriva, in un naufragio, un volontario garibaldino di trent’anni che era anche uno scrittore. Si chiamava Ippolito Nievo e gli dobbiamo il massimo monumento letterario del nostro Risorgimento, Le Confessioni d’un Italiano: uno dei pochissimi grandi romanzi della nostra letteratura. Questo volume ripercorre l’opera nieviana in tutti gli aspetti, nella sua straordinaria varietà e ricchezza, senza perdere mai di vista il nesso che la lega al contesto storico e culturale: gli anni fervidi e cruciali della «preparazione» unitaria – dalle speranze e dalle disfatte del ’48 alla Spedizione dei Mille –, che furono anche i soli anni virili che il destino gli concesse, e che egli visse fino in fondo, da letterato, nella elaborazione di una scrittura potentemente creativa, tesa all’interrogazione critica del presente. L’analisi si concentra sulle Confessioni: summa del sentimento risorgimentale, atto estremo di fede verso l’Italia. Ma ampio spazio hanno anche i contrappunti satirici del capolavoro, specialmente Il Barone di Nicastro. Fra i libri dedicati a Nievo negli ultimi decenni questo di Maffei si distingue perché pone l’attenzione su tutta l’opera di Nievo, indagandone il percorso umano, politico, letterario.

Giovanni Maffei

Giovanni Maffei insegna Letteratura italiana all’Università “Federico II” di Napoli. Per la Salerno editrice ha curato: L’arte di convitare, di Giovanni Rajberti (2001).