Luciano Canfora

La biblioteca del patriarca. Fozio censurato nella Francia di Mazzarino

Intorno alla metà del Cinquecento, a Venezia, nei primi anni del Concilio di Trento, riemerse dal «tesoro» di Bessarione un libro straordinario: la Biblioteca di Fozio, patriarca di Costantinopoli vissuto nel IX secolo. La sua riscoperta era stata salutata con gioia e trepidazione. Ai dotti e agli umanisti parve l’arca salvifica che riportava alla luce dal «diluvio turco» – come allora si disse – tanti autori greci. Dal mondo cattolico, invece, soprattutto dai suoi vertici culturali, fu guardata con sospetto: l’autore era pur sempre il “diabolico” artefice della lacerazione con Roma da cui era scaturito lo scrisma d’Occidente.
Solo all’inizio del secolo seguente quell’opera fu pubblicata: per tre volte nel giro di mezzo secolo, e sempre da editori protestanti. La terza e più fortunata edizione, quella di Rouen (1653), cela un mistero. Da chi fu allestita? Cosa nasconde la criptica sigla al termine della prefazione? Perché la tiratura fu manipolata e la prefazione scomparve? Ma scomparve del tutto? La questione viene risolta dalla dotta sagacia di Luciano Canfora, il quale conduce il lettore in un percorso ricco di sorprese da Bisanzio alla Francia di Mazzarino, all’Europa protestante, sullo sfondo delle guerre di religione.

Luciano Canfora

Luciano Canfora ha insegnato Filologia greca e latina presso l’Università di Bari. Fa parte del Comitato scientifico della “Society of Classical Tradition” di Boston e della Fondazione Istituto Gramsci di Roma. Dirige la rivista «Quaderni di Storia».Tra le sue numerose pubblicazioni, molte delle quali per la Salerno Editrice, ricordiamo, Gli occhi di Cesare. La biblioteca latina di Dante, 2015.