FranÇois Bluche
L'età di Luigi XIV
- Collana: Biblioteca Storica, 4
- Tradotto da Carlo De Nonno, introduzione di Giuseppe Galasso
- ISBN: 9788884021953
- Soggetti: Storia moderna. Ricerca storica
- pp. XIV-972, con 16 ill. f.t.
Luigi XIV (1638-1715) salì al trono di Francia ad appena 5 anni, nel 1643; seguì un lungo periodo di “apprendistato”, durante il quale il governo era tacitamente affidato al cardinale Mazzarino, grande continuatore dell’opera di Richelieu. Quando finalmente Luigi assunse l’effettiva guida dello Stato, nel 1661, trovava una Francia già potente, in grado di recitare un ruolo di primo piano sulla scena europea. Ma Luigi non si adagiò, e con coraggio e determinazione perseguì, da subito, un duplice obiettivo: da un lato consolidare la potenza francese in Europa, dall’altro rendere più moderno ed efficace l’apparato statale.
Eccolo allora riorganizzare le finanze e l’amministrazione pubblica; promuovere l’espansione coloniale e commerciale; stimolare le risorse finanziarie; valorizzare energie e talenti; potenziare le forze militari e navali; guadagnare, grazie alla diplomazia e alle armi, allori e vittorie ovunque, con fondamentali acquisizioni territoriali. A tutto questo, Luigi XIV unì un grande amore per le arti e la cultura, per il decoro e la raffinatezza: così che la grande reggia fatta costruire a Versailles può davvero considerarsi il simbolo del suo lungo regno, caratterizzato da una mirabile sintesi di potenza e di splendore.
Di quest’epoca d’oro e del suo «Re Sole», François Buche delinea un affresco grandioso e affascinante, esteso su un arco di oltre 70 anni. Grande protagonista è, certo, l’uomo e il monarca Luigi XIV, finalmente sottratto allo stantio cliché del tiranno capriccioso e volubile, e restituito alla sua più vera dimensione; ma non meno protagonisti risultano le vicende di ogni giorno, a corte e fuori (amori, intrighi, umili accadimenti quotidiani, ecc.), ricostruite con grande vivacità da uno storico che è anche uno scrittore di non comune leggibilità.
Il libro ha vinto nel 1986 il Gran Prix de l’Histoire Moët-Hennessy.