Andrea Salvo Rossi

L'invenzione della Repubblica

Storia e politica a Firenze (XV-XVI secolo)

  • Collana: Studi e saggi, 71
  • Pagine: 176
  • In libreria dal 28/10/2022
  • ISBN: 9788869737640

I saggi raccolti in questo volume analizzano l’intreccio tra scrittura della storia e discorso politico a Firenze tra Quattro e Cinquecento, conseguente alla rifondazione retorica del sapere promossa dall’Umanesimo. Solo concependo la storiografia come una pratica autoriale – che non si limita a raccogliere dati, ma li seleziona e li interpreta – fu possibile riorganizzare le forme di razionalizzazione e legittimazione della vita civile su basi storiche. Le origini romane della repubblica fiorentina diventarono così il punto di appoggio per strategie molteplici di intervento nel presente politico di Firenze, riletto analogicamente alla luce del passato di Roma. Il percorso proposto, che parte da Leonardo Bruni per arrivare al definitivo tramonto delle sperimentazioni
repubblicane con l’avvento del Granducato, mostra efficacemente come l’idea che il sapere politico fosse indissociabile da quello storico consentisse di veicolare allo stesso tempo elementi di continuità e discontinuità nelle forme di autorappresentazione (e autopromozione) delle istituzioni fiorentine. Continuità nel riuso delle fonti come elemento strutturante della riflessione politica; discontinuità nei movimenti sul canone degli Antichi per dar conto di movimenti della vita istituzionale, delle crisi e dei mutamenti di stato che caratterizzarono la parabola repubblicana
di Firenze. Ne emerge un quadro di grande stabilità nell’intendere le antiche historiae come linguaggio eminente della politica. Anche di fronte alle svolte e alle fratture con cui dovette fare i conti la generazione di autori che si trovò a scrivere le storie fiorentine negli anni delle guerre d’Italia (da Rucellai a Nardi, passando per i più celebri Machiavelli e Guicciardini) è possibile registrare una sostanziale tenuta metodologica, ancora ben visibile nella tradizione tardo-rinascimentale, tipicamente fiorentina e toscana, del tacitismo politico.

Andrea Salvo Rossi

si è addottorato in Filologia presso l’Università « Federico II » di Napoli e in Études Italiennes presso l’Université Paris 8. Accanto ai suoi lavori su Machiavelli, si è occupato di storiografia umanistica, scrivendo contributi in rivista e in volume su Petrarca e Boccaccio, sui “cancellieri umanisti” di Firenze, su Bernardo Rucellai e su Francesco Guicciardini.
Attualmente è assegnista di ricerca presso la Scuola Superiore Meridionale di Napoli, con un progetto di ricerca inerente alla ricezione della storia antica nella riflessione politica di Antico Regime.